Simply the Rest..

Con lo sguardo all’insù vedi tutto un po’ più blu. Non è il caos dei ’65, neanche il pathos di pareti mastodontiche. Scali solo se ti va, appari sempre nell’altrove, pure se ti senti perso, in un mondo che è più dell’Universo. Il Resto.

Con l’Agenda, gambe in spalla, non ti fermi. Balla. I colori paion sbiaditi, la folla intimorire. Poi, quando l’apri, il bianco delle pagine ancora da riempire. D’amore. Di sapore. Dell’odore di quanto sta per arrivare.

4 passi nella storia di cui fai parte. Mille genti dei cuori di cui sei numero, primo, nel sentiero di chi i muri li abbatte, forse. Nella via il Libraio Matto, colui che crede nei miracoli, soprattutto se prima ne salti a centinaia, di ostacoli.

Ad un tratto, la Rinascita. Non è neanche Domenica, è come se lo fosse. Perché credi nel senso di appartenenza. Perché vivi il sogno di Compiacenza. L’urgenza di lasciare un sorriso. Ovunque.

Si colora il viso. Si schiariscono le idee. Il momento è fugace solo se non sei loquace. Nel Pianeta Terra c’è spazio per la guerra perché non scrivi, parli. Le strade sono perverse perché osservi, non sfidi. Il bello, invece, deve ancora venire. Perché è Simply the Rest.