Il tramonto di una giornata è come il sentiero in una scarpata: inizia proprio quando tutto sembra finire. Riconosci la stella, riconosci la luce, è il battito d’Ali che arriva la sera di un giovedì qualunque, al giro di lisBOA.

L’arancio della sera è il profumo di Porto ancora lontano, perché è ora del blu del mattino, quello che non immagini se non nelle storie d’altri tempi, quando a indicare la rotta è un marinaio pieno d’amore, come una botte pronta a sgorgare.

La osservi, la inclini, è la pazienza che si arma di astuzia, come un motore in avaria negli ultimi lunghi anni di stanca melodia. Lei non è mai strettina con i tempi.

Perché è la torre imperfetta, l’unica grande Signora cui dare retta: l’allegria del Protagonista che è più di una guida non ancora guarita, più di una vita non ancora vissuta.

Nel segno del ritorno, nel segno del respiro, per sentirti vivo, con o senza TachiPorto, nell’unico e insospettabile GIRO DI lisBOA, nell’unico e insospettabile palco su cui ballare, si spera.